skip to Main Content

Non possiamo dirigere il vento ma possiamo orientare le vele diceva nel I sec. d.C Seneca: allo stesso modo ora non possiamo annullare un momento denso di dubbi e interrogativi, ma possiamo scegliere la creatività come risposta.

La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’.
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’ inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita.
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze.
Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.”

Albert Einstein

UNA PROSPETTIVA ILLUMINATA

Celeberrimo e più che mai attuale il passo di Albert Einstein, uomo di scienza ma, come ogni grande personaggio, uomo di cultura e riflessione profondamente umanistica e filosofica che in questo stralcio presenta in modo originale il tema della crisi. Quella stessa crisi che ci è inesorabilmente piombata addosso senza preavviso, quella contro cui ci siamo schiantati poi armati, quella i cui strascichi ed evoluzioni dovremo, chissà per quanto ancora, fronteggiare.

Ma l’ottica del geniale fisico tedesco non è un’ottica consueta né, tantomeno, vittimistica, al contrario è una prospettiva illuminata ed audace che ci parla di crisi con sguardo originale e disincantato. Ci fa riflettere sul fatto che è proprio essa a stimolare la necessità di battere nuove strade, il bisogno di fare emergere nuovi orientamenti, l’urgenza di dare differenti direzioni a sentieri collaudati ma non per questo ottimali.

IL REAL ESTATE DINNANZI ALLA SECONDA ONDATA PANDEMICA

Ad una prima ondata emergenziale che ha visto una discreta e prevedibile tenuta dei prezzi nel campo delle compravendite immobiliari, ha fatto seguito una seconda in cui, seppur con percentuali impari nelle differenti realtà italiane, si è registrato da Ottobre un calo generalizzato nelle quotazioni delle compravendite immobiliari.

Non sappiamo esattamente cosa ci prospetterà il mercato nei prossimi mesi, non sono ancora definibili gli effetti della pandemia in termini economici, ma è certo che il mondo, già ora veloce, esigente, interconnesso, dopo una pandemia lunga e globale non sarà più lo stesso. Il settore del real estate medesimo dovrà porsi delle domande e cercare delle risposte, non solo alle esigenze insorgenti ma anche al modo di presentare, con qualità e professionalità, i suoi prodotti da immettere sul mercato

Continuare a proporre a clienti di investire tutti i loro capitali attuali o futuri in un immobile trascurato, caotico, obsoleto risulta essere controproducente per chi vende, faticoso per chi gestisce l’operazione di mediazione e, spesso, avvilente per chi cerca casa per sé e la propria famiglia.

UNA RISPOSTA ALLE NUOVE SFIDE

Ecco allora che la messa in scena, home staging appunto, risulta essere una strategia di marketing intelligente ed avveduta specie in un momento di turbolenza, stasi o peggio ancora di calo in cui è necessario rimanere lucidi e lungimiranti, cercare soluzioni e non abbandonarsi alle infauste contingenze.

La preparazione di un immobile prima della vendita e la campagna pubblicitaria su di esso studiata diventano dunque un’opportunità sia per chi vende, sia per chi compra, una prospettiva di miglioramento per un mercato futuribile che tenga in maggior conto le necessità degli attori in gioco e sappia rispondere alle loro richieste con uno sguardo più umano.

Back To Top